STUDIO LENZI & ASSOCIATI
Progetto: Restauro e ristrutturazione edificio residenziale
Location: Via Schiavonia 4, 6, 8 – Bologna
Client: Montanari costruzioni 1898 s.p.a.
Role: Architecture, Engineering, Work Management
Date: Design 2000-2001 – Building 2001-2002
Costo: 2.800.000,00 €
L’intervento ha riguardato una porzione di tessuto edilizio storico nel centro antico di Bologna. Il complesso degli edifici è formato da un palazzo di impianto cinquecentesco, un tempo appartenuto alla famiglia Galizia, con propaggini e adiacenze costruite nei primi anni del ‘900. Una porzione prospettante su via Schiavonia è frutto di una ricostruzione anni ’50 del secolo scorso. Il metodo di lavoro adottato nella messa a punto del progetto di restauro si è basato su ricerche storiche documentali per ricostruire le fasi evolutive dei diversi edifici, individuando componenti antiche e alterazioni o superfetazioni, mentre con saggi esplorativi sono stati verificati i materiali edilizi impiegati e le tecniche costruttive di volta in volta riconoscibili. Una porzione costruita, ad est dell’edificio cinquecentesco è risultata essere frutto di un’occupazione parziale di un’area che, nella seconda metà del Settecento, costituiva il fondo di un giardino peraltro mai completato, il giardino al tempo era pertinente ad un altro palazzo gentilizio.
Il fabbricato costruito negli anni ’30 era utilizzato come autorimessa. Accettando la situazione consolidata, si è proceduto ad un importante demolizione che andava ad intasare la corte in modo da consentire il riordino dell’assetto a terra del palazzo nella corretta sequenza di spazi.
Per il palazzo si è proceduto al restauro degli spazi originali voltati a terra, liberando gli ambienti da controsoffittature, tramezzature e superfetazioni varie, recuperando in particolare un vasto ambiente con colonne e volte a crociera prospettante la via Schiavonia che era stato malamente occupato da un accesso che immetteva in una scala secondaria (oggi è un negozio di parrucchiere).
Il rinvenimento di una porta tamponata su strada, completamente celata, ha consentito di ripristinare il sistema atrio-androne-loggia porticata-corte principale-scalone, proprio della tipologia storica bolognese, e di riconoscere nella porzione estrema al termine della loggia una crescita organica che ha occupato lo spazio a giardino-orto nel tempo.
Per introdurre i nuovi usi residenziali si sono resi necessari alcuni inserimenti funzionali, principalmente tre ascensori, in vani minori e sacrificabili. Per le scale, solo in un caso si è proceduto al parziale ridisegno al piano terra. La riapertura della porta celata a piano terra ha consentito di ottenere un taglio delle unità abitative più equilibrato, evitando l’eccessiva serie di ambienti obbligati in successione, frutto delle alterazioni più recenti (il palazzo è stato utilizzato come succursale scolastica di un istituto superiore). La porzione novecentesca ad est, priva di particolari pregi architettonici, è stata riconfermata funzionalmente come autorimessa, ma sviluppata su due livelli. Le rampe per il secondo livello hanno occupato vani commerciali in disuso della porzione ricostruita nel periodo postbellico. Il complesso è pari a 2.397 mq.